Quando si sta cercando una nuova abitazione da acquistare, un aspetto che bisogna tenere fortemente in considerazione è la classe energetica, che non soltanto determinerà i consumi medi dal punto di vista delle bollette ma anche la qualità di vita all’interno del locale e quindi il benessere generale.
La classe energetica ottimale per un’abitazione è quella A, che assicura costi pressoché irrisori ed un’ottima esperienza abitativa, con impianti di ultima generazione e spesso basati sulle energie rinnovabili, infissi e pavimenti ben coibentati e isolati, anche dal punto di vista acustico, ideale per chi vive una zona particolarmente rumorosa. Puoi saperne di più nel nostro articolo sulla classe energetica A.
Non bisogna però sottovalutare la classe energetica B, anch’essa molto buona e che garantisce consumi limitati e una buona qualità generale, anche se ovviamente non ai livelli della A. Inoltre, bisogna pensare che in interventi di riqualificazione energetica di vecchie case, ad esempio di classe G, il massimo che si potrà raggiungere è proprio la categoria B. Pertanto, ecco tutto quello che c’è da sapere riguardo quest’ultima.
In cosa consiste la classe energetica B
Quando parliamo di una casa rientrante in questa classe ci riferiamo ad un immobile con un indice di prestazione energetica Epgl,nren compreso tra 1,00 e 1,20 kWh/mq anno. I consumi rispetto ad una classe A1 sono leggermente superiori, ma la differenza è pressoché minima. Ovviamente, quest’ultima visto l’appartenenza alla prima classe colpirà maggiormente i clienti e farà alzare di non poco il prezzo dell’immobile. Tuttavia, se si vuole risparmiare qualcosa e comunque giovare di un buon efficientamento energetico, la classe energetica B è l’ideale.
Una domanda che ti potrebbe venire dunque spontanea è la seguente: E’ possibile ad occhio capire quando una casa rientra in una classe energetica B? La risposta è un secco no.
Sul mercato degli immobili si possono trovare una grande varietà ed eterogeneità di abitazione di classe energetica B. Ad esempio, alcune di nuovissima realizzazione non vengono fatte con la classe energetica A, che comunque costa e porta ad un aumento dei prezzi in generale, ma rientranti nella classe B.
Inoltre, molte vecchie case realizzate e costruite decenni di anni fa, con gli interventi specifici di riqualificazione energetica volti a migliorare l’impiantistica ed anche i vari infissi, sono arrivate a rientrare in questa categoria. In quest’ultimo caso, il salto di qualità definitivo verso la classe A spesso non viene svolto per vari motivi: mancanza di spazio, rapporto negativo costi/benefici, motivi estetici, lavori troppo lunghi e complessi ecc.
L’unico modo per assicurarsi che un locale rientra nella classe energetica B è l’analisi dei consumi che, come già detto, è compreso tra 1,00 e 1,20 kWh/m2anno. La classe energetica successiva, la A1, ha invece consumi di 0,80 a 1,00 kWh/mq anno. La differenza è quindi veramente minima e spesso non incide sui bilanci economici delle famiglie.
Conclusioni finali
Molti sono convinti che tutte le nuove abitazioni costruite negli ultimi anni appartengono alla classe energetica A. Come abbiamo visto in precedenza, non è così. Non necessariamente una casa che un impianto di riscaldamento a pavimento, infissi di qualità o anche pannelli fotovoltaici sul tetto appartiene a questa classe energetica.
Tutto ciò può essere presente anche nella classe energetica B, se non addirittura anche nella C. L’importante sarà analizzare i consumi annui. Per la certezza definitiva serve richiedere il servizio di un tecnico specializzato, un certificatore energetico, che svolgerà tutte le indagini volte al giusto ricollocamento energetico del locale.
Per concludere, la classe energetica B avrà dei consumi maggiori alla classe A, ma comunque abbastanza limitati e convenienti per le famiglie, anche quelle più numerose. Anche il comfort all’interno della casa dovrebbe essere molto buono, sia dal punto di vista termico sia dal punto di vista acustico, con un efficiente isolamento grazie a infissi e apposite strutture.
