Il pellet è un combustibile ecologico di ultima generazione che sta riscuotendo sempre più successo in Italia. Viene ricavato dalla compressione di biomassa legnosa e ha preso posto tra le fonti di riscaldamento green perché completamente inodore, economico e con un potere calorico elevato.
Esistono moltissimi tipi di pellets: a tutti noi sarà capitato di vedere un sacco di questi cilindretti di legno, della misura circa di 13 mm e dal diametro di circa 8 mm. Spesso ci si chiede come si fa il pellet e si fa fatica a capire quale sia il migliore.
Tra i più gettonati troviamo il pellet canadese, venduto in tutto il mondo e famoso per la sua bassa concentrazione di umidità. Largamente utilizzato è anche il pellet austriaco, e molti apprezzano anche il pellet italiano certificato.
Vediamo meglio in questo articolo le tipologie e le caratteristiche dei pellet, se davvero è nocivo come si è pensato e perchè è una scelta per risparmiare sul riscaldamento!
Indice dei Contenuti
Tipologie di pellets
Pellet di abete
I pellet sono originati dalla compressione di trucioli e segatura di scarto di legno vergine, ovvero legno sottoposto a lavori meccanici. Per questo motivo, i pellet sono diversi a seconda del legno da cui provengono.
Il legno più diffuso per la produzione di pellet è il pellet di abete, l’albero sempre verde di eccellenza in termini di resa e qualità. Il legno di abete, che sia abete bianco o rosso, è una delle migliori qualità di legno da usare per il pellet, grazie alla grande resa e la piccola quantità di cenere residua che rilascia alla fine della combustione.
Pellet di faggio
Il pellet di faggio è migliore rispetto a quello di abete in termini di resa e qualità, ma al contempo si consuma più facilmente e produce più residuo fisso, per cui da valutare se vale la pena, nonostante sia meno costoso dell’abete.
Pellet misto
I produttori di pellet rendono disponibili anche dei pellet provenienti dalla lavorazione di più tipologie di legno. E’ disponibile ad esempio il misto faggio e abete, ma anche diversi altri mix, con proporzioni variabili di legno che includono l’abete, il faggio, il pino, il larice e anche rovere.
Paesi di origine
Certamente, a seconda del paese d’origine, i pellets hanno caratteristiche differenti. Ciò è dovuto sia al tipo di legno utilizzato sia al clima del territorio in cui vengono lavorati. Prendiamo i due combustibili più conosciuti sul mercato, il pellet canadese e l’austriaco.
Pellet canadese:
- Tipo di legno: Abete;
- Potere calorifico: > 5,0 kWh/kg;
- Umidità: < 6;
- Formazione cenere: 0,3%.
Pellet austriaco:
- Tipo di legno: Abete;
- Potere calorico: 5,28 kWh/kg;
- Umidità: < 10%;
- Formazione cenere: < 0,25%.
Molti si chiedono se sia meglio usare pellet canadese o austriaco. Entrambi vengono realizzati a partire da legno di abete, la biomassa del Canada ha una minore concentrazione di umidità. Di contro, il pellet austriaco ha un più alto potere calorifico e la sua combustione genera minori quantità di cenere.
Come fare il pellet
Il pellet viene preparato industrialmente in maniera del tutto meccanica. Gli scarti della lavorazione del legno, quindi trucioli e segatura, vengono messi in una apposita macchina e compressi meccanicamente in presenza di acqua. La compressione fa uscire da una apposita trafila, i cilindretti così come li conosciamo noi.
Questa operazione viene effettuata ad alte temperature. La temperatura elevata fa in modo che si scingano determinati elementi, come la lignina, che una volta scaldata, funziona da collante e unisce il tutto. Una volta usciti dalla trafila, i cilindretti si raffredderanno. Dunque, la combinazione tra la pressatura e il raffreddamento rende il pellet solido e corposo.
Per approfondire: come si produce il pellet
Il pellet fa male?
Alcuni anni fa, nel 2009 per la precisione, uno strano avvenimento fece credere che il pellet contenesse sostanze nocive, il cesio 137, un elemento di origine nucleare. Fu un brutto errore che al tempo riguardò solamente il pellet proveniente dal Baltico, e attirò l’attenzione dei consumatori su questo nuovissimo combustibile ecologico.
La paura inizialmente fu grande e partirono immediatamente controlli e ritiri della merce su tutto il territorio nazionale. Fortunatamente dopo una serie di controllo mirati, si scoprì che la quantità di cesio era talmente ridotta da non poter dare luogo a nessun problema per la salute umana.
E così il pellet riguadagnò il posto che gli spetta tra i combustibili ecologici più diffusi nel nostro pianeta. Un posto che si merita, perché, come abbiamo sottolineato, il pellet è ecologico, non emana odore e ha un grande rendimento termico.
Risparmiare con il pellet
Inoltre le stufe a pellet hanno costo contenuto rispetto alla tecnologia di cui si avvalgono. Possiamo scegliere tra stufe in grado di scaldare per convezione, oppure stufe capaci di mandare l’intero impianto di riscaldamento della casa, attraverso l’uso dei normali termosifoni.
Il pellet è uno dei combustibili per eccellenza, che ha preso pienamente il posto di quelli tradizionali in molte realtà. Appartamenti di città o vecchie cascine ristrutturate, sono sempre di più le strutture abitative che hanno scelto il pellet al posto del riscaldamento tradizionale. E voi che state aspettando?
Da leggere: come scegliere il pellet migliore