Il nome geotessuto, molto probabilmente, non ti farà venire nulla in mente. Ma cosa accade se parliamo di tessuto non tessuto? Pochi sanno, infatti, che i due termini sono sinonimi.
Il geotessuto è impiegato in larga scala, in diversi settori, grazie alle sue proprietà isolanti. Ad esempio, vengono prodotti dei rotoli o teli, di misure differenti, che vengono impiegati per proteggere ed isolare i fiori e le piante.
Ma quali sono le applicazioni del TNT nel settore edilizio? Abbiamo redatto questo articolo, al fine di spiegarti, in modo chiaro e semplice, tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento, al fine di risolvere qualsiasi dubbio o curiosità.
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Geotessuto o TNT: cos’è?
Il tessuto non tessuto, indicato anche con l’acronimo TNT, è un materiale sintetico composto da fibre artificiali di vario tipo (generalmente, tali fibre sono a base di polipropilene o di poliestere). Il nome, al quanto contraddittorio, deriva dal fatto che, le fibre che lo vanno a costituire non si dispongono in modo ordinato ma generano una trama del tutto casuale e disordinata.
Alla base del suo successo c’è proprio questa particolare costituzione che, di fatto, gli concede delle proprietà uniche. Il geotessuto nacque dall’esigenza di ottenere un materiale economico e che, allo stesso tempo, potesse essere impiegato come usa e getta. Tuttavia, con il tempo, le tecniche di produzione sono state così tanto perfezionate da consentire la realizzazione di un materiale più duraturo e resistente. Per questo motivo, il TNT ha trovato largo impiego sul mercato, spaziando tra settori diversi tra loro, come ad esempio la floricoltura, l’agricoltura e l’edilizia.
Caratteristiche e proprietà del tessuto non tessuto
Il tessuto non tessuto lo si può acquistare in rotoli e risulta facile da maneggiare. Infatti, con questo sistema, è possibile tagliare solo la quota di materiale realmente utile.
Alla base del suo successo commerciale, ci sono le sue caratteristiche che, di fatto, lo rendono un materiale altamente dinamico. Infatti, grazie alla trama disordinata delle sue fibre sintetiche, il TNT risulta essere idrorepellente. Pertanto, il rivestimento in geotessuto può fungere da isolante e, quindi, può prevenire le patologie da infiltrazione. Per questa particolare caratteristica, come vedremo, viene impiegato nella formazione di una superficie drenante efficace.
Inoltre, sempre a causa della particolarissima costituzione microscopica, il tessuto non tessuto risulta essere molto resistente agli sbalzi di temperatura. Questo ci spiega perché viene impiegato sia in circostanze in cui ci possono essere basse temperature e sia nei casi in cui vi possono essere temperature decisamente elevate.
Ha conquistato il mercato anche per le sue qualità favorevoli mostrate nella realizzazione delle opere. Essendo morbido, anallergico e atossico, durante i vari lavori, il geotessuto, non crea alcun tipo di problema agli operatori che lo vanno a maneggiare.
Geotessuto: il tessuto non tessuto nell’edilizia
Il tessuto non tessuto viene chiamato anche geotessuto proprio a causa del suo impiego nell’edilizia. Infatti, questa denominazione deriva dal fatto che, tale materiale, viene utilizzato ponendolo a diretto contatto con la terra.
Adesso cerchiamo di capire precisamente per quali opere il TNT viene impiegato nell’edilizia. Il geotessuto, molto spesso, viene collocato su terreni morbidi per formare uno strato divisorio per i masselli auto bloccanti, in modo tale da consentire la formazione di un’intercapedine drenante. Proprio per le sue proprietà idrorepellenti è anche usato per rivestire le guaine protettive, al fine di mantenere asciutte le fondamenta strutturali. Con questo impiego, il TNT svolge un ruolo preventivo contro le patologie edilizie da infiltrazione che, molto spesso, provocano danni consistenti agli edifici.
Non finisce qui; la trama casuale delle fibre sintetiche del geotessuto favorendo l’espulsione dell’acqua, è determinante anche nella protezione dei tetti. Infatti, soprattutto per le strutture in legno, la copertura con il TNT garantisce una traspirazione e un isolamento ottimale, preservando lo stato di salute della struttura stessa.