Mascherine: dalle chirurgiche alle ffp3, come utilizzare le diverse tipologie?

Con la pandemia di Covid-19 abbiamo imparato a conoscere le mascherine, dispositivi di prevenzione indispensabili nella protezione contro il SARS-CoV-2. Oggi l’allentamento graduale delle restrizioni, dovuto in gran parte all’accelerazione del piano vaccinale, sta consentendo un graduale ritorno alla normalità, tuttavia le mascherine potrebbero essere impiegate ancora a lungo nella quotidianità di milioni di persone.

Oltre a diminuire il contagio del Covid-19, infatti, questi dispositivi proteggono le vie aeree da esposizioni nocive secondo le funzioni testate e certificate, in più rappresentano uno strumento essenziale negli ambienti di lavoro complessi e nelle strutture socio-sanitarie.

Oggi l’impiego per cui le mascherine sono più note è quello preventivo contro il SARS-CoV-2, perciò è fondamentale sapere quale modello scegliere in base alle diverse situazioni. Una decisione consapevole consente di proteggere se stessi e gli altri in modo corretto, inoltre l’uso adeguato di questi dispositivi permette di massimizzarne l’efficacia.

Caratteristiche e impieghi dei vari modelli di mascherine respiratorie

Per capire come utilizzare i diversi tipi di mascherine è possibile consultare la guida proposta dal magazine di Lyreco, il web magazine ufficiale del Gruppo specializzato nelle forniture di prodotti e servizi di qualità per l’ambiente lavorativo.

Innanzitutto, ci sono le mascherine chirurgiche, considerate un dispositivo medico DM di classe 1 (Regolamento UE 201/745 e norma EN 14683:2019+AC), strumenti in genere monouso e marcati CE utilizzati per evitare la contaminazione degli ambienti e ridurre la trasmissione di agenti infettivi.

Dopodiché, ci sono le mascherine respiratorie FFP, dispositivi di protezione individuale DPI regolati dalle normative comunitarie (Regolamento UE 2016/425 e norma EN 149:2001+A1). A seconda della capacità filtrante e la percentuale di perdita di tenuta, queste mascherine vengono classificate in tre gruppi principali, a partire dalle FFP1, con un’efficienza filtrante di almeno l’80% delle particelle più piccole, fino alle FFP2 e alle FFP3, con rispettivamente almeno il 94% e il 99% di performance di filtraggio.

Queste mascherine respiratorie possono essere con o senza valvola, nel primo caso favoriscono l’espulsione all’esterno delle particelle d’aria contaminata, nel secondo evitano che le goccioline di saliva vengano trasmesse nell’ambiente circostante.

Infine, esistono anche le mascherine comunitarie, di solito realizzate in tessuto e prive della marcature CE. Questi prodotti possono essere utili in alcuni contesti, ad esempio per la riduzione del rischio contagio da SARS-CoV-2 all’aria aperta, ma non sono equiparabili a dispositivi medici né a dispositivi di protezione individuale.

Quali mascherine usare nei vari contesti quotidiani?

L’utilizzo delle mascherine viene regolato dalle autorità competenti, come il Ministero della Salute e l’Inail, tenendo conto dei provvedimenti straordinari presi ad esempio con la pandemia di Covid-19, oppure delle norme di sicurezza e prevenzione sul luogo di lavoro.

In linea generica, bisognerebbe preferire le mascherine senza valvola per l’utilizzo quotidiano, ad esempio per uscire con la propria famiglia o recarsi al supermercato, in quanto questi dispositivi evitano la contaminazione dell’ambiente in cui ci si trova tutelando anche le altre persone.

Negli spazi aperti è possibile optare per tutti i tipi di mascherine comprese quelle chirurgiche oppure per le mascherine comunitarie ad uso civile, in quanto questi prodotti garantiscono un livello sufficiente di protezione in queste circostanze.

In alcuni luoghi chiusi, con un passaggio elevato, come aeroporti e stazioni, è opportuno usare una mascherina respiratoria FFP2 o FFP3, preferibilmente senza valvola, per limitare al massimo la circolazione dei virus respiratori e usufruire della massima protezione della collettività.

All’interno delle strutture sanitarie potrebbero essere richieste mascherine specifiche, come i modelli FFP2 o FFP3, secondo quanto previsto dalle norme specifiche e dalle ordinanze regionali. Per la prevenzione nei luoghi di lavoro bisogna considerare anche le indicazioni dell’Inail e delle regioni, tenendo conto del protocollo condiviso del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute.

Altrettanto importante è il corretto utilizzo delle mascherine, lavandosi le mani con acqua e sapone o un prodotto a base alcolica prima di toccare il dispositivo, posizionando con attenzione la maschera facciale per farla aderire al volto coprendo bene naso e bocca.

Nonostante la percentuale in crescita di persone vaccinate, le mascherine rimarranno uno strumento essenziale, per evitare il contagio tramite aerosol e garantire un’elevata tutela negli ambienti di lavoro a rischio. Per questo motivo è fondamentale compiere scelte consapevoli, mantenersi informati e utilizzare gli strumenti di prevenzione giusti.

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