Earth Day: come possiamo aiutare il nostro Pianeta?

giornata della terra

Oggi, venerdì 22 aprile, si celebra l’Earth Day, la Giornata della Terra: un’occasione per rendere centrali le tematiche ambientali e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia di quella che è a tutti gli effetti la nostra casa. Ricorrenza nata negli anni ’70 su ispirazione del senatore del Wisconsin Gaylord Nelson, oggi assume un significato ancora più forte e rappresenta il momento adatto per ripensare il rapporto che abbiamo col Pianeta.

Un luogo fatto di risorse finite, dove gli ecosistemi si trovano ogni giorno che passa sempre più sotto pressione e i cicli della natura cambiano con rapidità, tanto da rendere impossibile sapere quali potrebbero essere le conseguenze anche nel breve periodo. Di certo l’impatto deleterio delle attività umana sulla Terra è cosa nota a tutti, e molti strumenti per invertire la rotta sono alla nostra portata, purché venga accettata la sfida di cambiare da parte di ogni individuo.

Come sta il nostro Pianeta?

Prima di decidere quali azioni portare avanti, è importante avere presente qual è lo stato di salute della Terra. Nell’ultimo decennio la temperatura media globale si è alzata di 1,25 gradi rispetto al periodo pre-industriale. Il surriscaldamento globale ha portato le acque terrestri a innalzarsi di 21-24 centimetri, a seguito della fusione dei ghiacci e della conseguente espansione del volume oceanico.

Per contenere questo aumento è necessario frenare il più possibile le emissioni, altrimenti entro fine secolo numerose aree costiere del globo verranno sommerse, mettendo a rischio la sopravvivenza delle persone che vi abitano.

A scomparire non sono, e saranno, solo i ghiacciai artici, ma anche quelli montani, serbatoi d’acqua importanti non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche per garantire approvvigionamento idrico agli abitanti di tutto il mondo.

A provocare questi fenomeni le attività umane, in particolare lo sfruttamento dei combustibili fossili per produrre energia, che hanno fatto registrare negli ultimi anni il dato di concentrazione di CO2 più alto da 800 mila anni. L’impatto devastante dell’uomo è visibile anche su alcune specie animali attraverso il fenomeno dell’estinzione: ¼ delle specie rischia attualmente di scomparire dalla Terra.

Per la stessa ragione, anche i loro habitat rischiano di scomparire a causa dei processi di desertificazione, provocati da pratiche scorrette di gestione del suolo e dall’agricoltura intensiva, e la deforestazione, fenomeno che vede la distruzione di immense porzioni di foreste che svolgono per l’uomo servizi vitali, come l’assorbimento della CO2.

Dare il nostro contributo: quali gesti aiuteranno a salvare la Terra

Per invertire questa tendenza distruttrice nei confronti del Pianeta bisogna cambiare il modo di investire, produrre e consumare, ricorrendo all’innovazione e alla tecnologia, oltre che a politiche stabilite grazie ad accordi tra i vari Paesi, volte a incentivare i comportamenti virtuosi e a scoraggiare quelli dannosi.

Cruciale per ridurre le emissioni la carbon tax, istituita per convincere le aziende a inquinare meno attraverso sistemi di compensazione . I governi stanno anche puntando verso una mobilità sostenibile fornendo sussidi per l’acquisto di auto elettriche così da limitare il fenomeno dell’inquinamento soprattutto nelle città. Attenzione particolare è stata posta anche alla deforestazione, attraverso progetti che puntano all’aumento di aree verdi e boschi anche nelle aree urbane, attraverso la sperimentazione di giardini e coltivazioni sui tetti e sulle facciate degli edifici.

A salvaguardare il Pianeta possono contribuire anche le azioni dei singoli, una su tutte il praticare la raccolta differenziata, che permette di separare e smaltire in modo adeguato ogni tipo di rifiuto, diminuendo i materiali che finiscono in discarica e negli inceneritori.

Altri gesti che fanno bene al Pianeta sono l’utilizzo della luce soltanto in caso di necessità e la dotazione di dispositivi che provocano un minor consumo energetico come lampadine a led o elettrodomestici di ultima generazione. Anche l’acqua è un bene prezioso limitato, pertanto quando si usano lavatrici e lavastoviglie vanno prediletti cicli ecologici e brevi a pieno carico e bisogna evitare di tenere aperti i rubinetti della doccia o del lavandino quando non serve.

Il supporto delle fonti energetiche alternative

Un’economia dipendente da combustibili fossili come carbone e petrolio non potrà andare molto lontano. Per tale ragione, l’obiettivo è quello di eliminarli progressivamente su scala globale, sostituendoli con fonti di energia rinnovabile come la luce del sole, il vento, le maree, il calore geotermico. Ricavando la maggior parte dell’energia da queste risorse naturali, si otterrà una maggiore efficienza energetica che consentirà di mitigare le conseguenze del riscaldamento globale.

Tra queste fonti spicca il fotovoltaico, capace di fornire energia pulita e rinnovabile dall’impatto pressoché nullo sull’ambiente. Grazie a un impianto fotovoltaico come quello installato da Gruppo Mossali sarà possibile produrre energia a casa propria senza emettere CO2 o altri tipi di rifiuti e senza bisogno di trasportarla da un posto all’altro. I pannelli fotovoltaici realizzano anche il minimo inquinamento acustico, meno di quanto farebbe un frigorifero. Anche i materiali di realizzazione sono sostenibili e si trovano in abbondanza in natura e possono essere riciclati al termine del ciclo di vita dell’impianto, dopo 20-30 anni.

In ultimo, il fotovoltaico è poco impattante a livello ambientale anche dal punto di vista estetico, perché può essere integrato alla perfezione con il design della casa.

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