Manutenzione caldaia obbligatoria: cosa prevede

boiler manutenzione

Il controllo della caldaia obbligatorio è di fondamentale importanza per il corretto funzionamento di tutto l’impianto, da cui dipendono non solo la sicurezza e la qualità delle prestazioni. Non solo questo, ma anche il rendimento che, a sua volta, incide sul livello di inquinamento prodotto e sui consumi.

Con una manutenzione periodica, è possibile prevenire la maggior parte dei guasti e dei malfunzionamenti, che potrebbero dare vita a incendi o ad altri eventi pericolosi. Questi, anche nel migliore dei casi, richiederebbero una riparazione dispendiosa dal punto di vista economico.

La manutenzione, inoltre, permette di evitare eventuali cortocircuiti del sistema elettrico e scongiura il rischio che le tubature si intasino.

Manutenzione ordinaria caldaia obbligatoria

La manutenzione della caldaia è obbligatoria per legge: questo può far storcere il naso a molti, ma riflettendo un po’ capirai che è solo un vantaggio.

Avere la caldaia revisionata e in regola con le emissioni è garanzia di sicurezza per te e per i tuoi vicini. Inoltre se funziona bene consuma meno con notevole risparmio energetico.

Controllo caldaia: gli interventi

Le regole per la pulizia della caldaia obbligatoria sono stipulate in base al Dpr 16 aprile 2013 n° 74 che demanda le prescrizioni alle istruzioni di manutenzione dettate dall’impresa installatrice. Nel caso in cui l’impresa non le abbia definite, allora fa fede il manuale di istruzioni del fabbricante.

Il controllo caldaia deve essere effettuato una volta all’anno, mentre l’analisi dei fumi di combustione ha specifiche diverse. In caso ad esempio di caldaie con potenza inferiore ai 35 KW l’analisi dei fumi deve essere effettuata ogni 4 anni se alimentate a gas.

Mentre questo periodo è di ogni 2 anni se alimentate con combustibili liquidi o solidi.

L’analisi dei fumi deve riportare rendimenti inferiori rispetto ai minimi previsti dal decreto, in caso contrario si deve passare alla sostituzione della caldaia.

Moltissime aziende di manutenzione e installazione caldaie creano programmi ad hoc per la clientela in modo da programmare, da contratto, visite annuali per la massima sicurezza e comodità.

I motivi per cui è necessario l’obbligo manutenzione caldaia

Sul fronte della sicurezza, manutenzioni eseguite a cadenze regolari evitano l’accumulo nelle stanze di monossido di carbonio. Tuttavia, questi interventi permettono di prevenire la fuoriuscita di gas, che a sua volta potrebbe comportare esplosioni o intossicazioni.

Oltre che un obbligo di legge, la manutenzione della caldaia è – in sintesi – un favore che facciamo a noi stessi, poiché tale operazione ci permette di vivere in un luogo sicuro e pulito.

Le norme in vigore sul controllo caldaie obbligatorio

Il riferimento normativo sul tema obbligo di pulizia caldaia va individuato nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 15 aprile del 2013, che segue prescrizioni Ue in materia. Questo dopo che il nostro Paese era stato sottoposto a una procedura di infrazione per non essersi adeguato alla Direttiva Europea 2002/91/CE.

Il decreto è entrato in vigore il 12 luglio del 2013, e stabilisce le prescrizioni da rispettare per la manutenzione della caldaia e, più in generale, degli impianti di climatizzazione.

L’intervallo di tempo tra un controllo e quello successivo è indicato dall’installatore. Nel caso in cui egli non provveda, è compito dell’utilizzatore contattare un tecnico specializzato che dovrà identificare il sistema e segnalare la cadenza da rispettare per interventi di manutenzione.

Mancato controllo caldaia obbligatorio: le sanzioni

Da un po’ di tempo a questa parte sono diventati più ricorrenti i controlli e le ispezioni relative alla manutenzione caldaia obbligatoria per legge per valutare lo stato di conservazione delle caldaie. Molto spesso sono state riscontrate delle irregolarità che hanno portato a multe e sanzioni per i proprietari e inquilini negligenti.

Le sanzioni sono regolate in base a quanto recita il DL n.192 del 2005. In questo decreto è possibile trovare anche la valutazione, in denaro, delle potenziali multe. Queste possono andare da un minimo di 500 euro fino a un massimo di 3000.

Ma, allo stato reale, cosa comportano queste irregolarità? Quali sanzioni possono essere applicate a chi non rispetta i protocolli? A seconda delle infrazioni viene comminata la multa da pagare. Può capitare di non essere in possesso del libretto di impianto. Questa eventualità può portare a dover pagare multe fino a 600 euro.

A queste sanzioni va poi sempre aggiunto il pagamento di quelli che sono gli oneri di controllo che possono arrivare fino a 200 euro.

Controllo caldaia – come si svolge la manutenzione obbligatoria caldaia

La normativa in questione fa riferimento alla manutenzione ordinaria. Questa è quella che serve ad assicurare che il sistema funzioni in maniera appropriata e che non vi siano pericoli correlati alla sua usura o a quella di sue parti.

Essa deve includere la prova tiraggio della canna fumaria, la pulizia dello scambiatore lato fumi, la pulizia del bruciatore e controllo del funzionamento dei dispositivi di comando per la regolazione.

Contattando una ditta specializzata nella riparazione caldaie a Roma, si può usufruire dei servizi di un tecnico qualificato. Questo provvede anche a verificare la regolarità dell’accensione e a esaminare i dispositivi di sicurezza, di controllo e di protezione.

Non solo: nell’ambito di una manutenzione accurata occorre anche monitorare tutte le parti usurabili. Le parti definite “usurabili” sono ad esempio: le guarnizioni di tenuta, gli elettrodi, i pressostati, la camera di combustione, i ventilatori e gli ugelli.

Inoltre, il tecnico è tenuto ad accertare l’assenza di perdite di acqua e a controllare che non vi siano oggetti in grado di ostacolare il deflusso dei prodotti della combustione.

Controllo fumi caldaia – Ogni quanto farlo

La verifica dei fumi della caldaia rientra nell’ambito del controllo di efficienza energetica, la cui periodicità viene individuata dalla legge in base alla tipologia di impianti di combustione.

Per esempio, è necessario provvedere ai controlli una volta ogni due anni per gli impianti domestici che funzionano con un combustibile liquido o solido. Ulteriore caratteristiche di questi impianti è la potenza che non deve superare i 100 kW ma che sia almeno di 10 kW.

Una volta ogni 4 anni, invece, il controllo della caldaia è obbligatorio per impianti domestici che rientrano nello stesso intervallo, ma che funzionano con gpl o con gas.

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