L’emergenza climatica ed energetica non consente più di perdere tempo: gli edifici e le reti urbane devono adeguarsi necessariamente agli standard di sostenibilità, basso impatto ambientale e digitalizzazione. È più che mai urgente che si diffonda una nuova “cultura dell’abitare e del costruire” che metta al centro la protezione del pianeta e il benessere collettivo. Uno degli obiettivi, questo, dell’Agenda 2030 ONU, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri.
Con una popolazione mondiale che si avvia verso i 10 miliardi di abitanti entro il 2050 e una sempre maggiore concentrazione di persone negli agglomerati urbani, l’urgenza di costruire e rinnovare l’esistente secondo nuovi standard è sempre più impellente. Non dimentichiamo che gli edifici – soprattutto quelli di vecchia generazione – sono responsabili del 40% delle emissioni totali di carbonio a livello globale. L’impatto sull’ambiente è dato anche dai suoi componenti. Uno di questi, divenuto ormai indispensabile, è l’ascensore.
L’Italia è il secondo Paese al mondo per impianti installati, con un milione circa di ascensori che ogni giorno compiono 100 milioni di corse. Di questi, però, circa la metà andrebbe riqualificato perché realizzati con tecnologie obsolete ed energivore. Gli ascensori, dunque, soprattutto quelli di vecchia generazione, sono responsabili di consumi, sprechi energetici ed economici e si candidano, per questa ragione, ad avere un ruolo importante nella transizione energetica, per la decarbonizzazione degli edifici.
E rimanendo nell’ambito del trasporto verticale, si aggiungono anche le scale e i tappeti mobili. In tutti questi casi, lo standard di sostenibilità è dato anche dall’alto livello di digitalizzazione che rende gli ascensori intelligenti e affidabili.
Per ascensori intelligenti ci vuole anche una manutenzione intelligente. Se nella maggior parte dei casi, gli interventi di riparazione vengono effettuati in seguito ad un’emergenza, un guasto improvviso o un blocco dell’impianto, oggi si può contare su soluzioni altamente innovative grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, come nel caso del servizio di manutenzione degli ascensori effettuato da Kone.
Parliamo della manutenzione predittiva, in grado di prevedere e prevenire anomalie e guasti prima che causino problemi seri o, nel peggiore dei casi, il fermo dell’impianto.
KONE, azienda leader globale nella progettazione e produzione di ascensori, scale e tappeti mobili, è stata pioniera nello sviluppo del sistema di tecnologia predittiva in grado di garantire alti standard di affidabilità e sicurezza: KONE 24/7 Connected Services, una soluzione all’avanguardia, flessibile e intelligente.
Ma come funziona nella pratica? Grazie a speciali sensori installati sull’impianto, è possibile trasmettere in modo costante informazioni e dati, archiviarli sul cloud per un monitoraggio 24 ore su 24 dello stato “di salute” dell’impianto.
L’analisi di questi dati permette di rilevare i potenziali problemi prima che possano causare interruzioni del servizio. In caso di guasto improvviso, il tecnico manutentore riceve tempestivamente la segnalazione in modo da risolvere rapidamente il problema.
Ma più spesso accade che, proprio grazie alla tecnologia predittiva, il sistema individui anomalie prima che si manifesti il problema. In questo modo è possibile agire ancor prima che gli utenti se ne accorgano, evitando il fermo dell’impianto.
Un vantaggio non di poco conto è il risparmio di tempo; infatti, avendo a disposizione tutti i dati in tempo reale, si riduce il carico di lavoro dei responsabili delle strutture e si garantisce anche una migliore pianificazione delle attività ordinarie di manutenzione. Inoltre, tutte queste informazioni possono essere condivise attraverso il portale web KONE Online o l’app KONE Mobile, in modo che chi gestisce gli edifici sia sempre informato sullo stato reale di funzionamento degli impianti.
KONE 24/7 non è solo garanzia di massima efficienza per l’impianto e per gli utenti che lo utilizzano, ma anche modello di manutenzione sostenibile. La ragione è presto detta: offrendo assistenza da remoto e prevenendo i problemi, si limita lo spostamento fisico del tecnico manutentore: meno spostamenti da una parte all’altra della città, meno emissioni.
Insomma, un circolo virtuoso che riesce a coniugare felicemente sostenibilità, digitalizzazione, connettività integrata, affidabilità e sicurezza per immaginare e costruire le città del futuro.